Fini e la casa a Montecarlo, concessioni balneari e fertilizzanti russi

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Gianfranco Fini e la casa a Montecarlo

Gianfranco Fini, ex leader di Alleanza Nazionale nonché ex presidente della Camera, è stato condannato in primo grado a due anni e otto mesi di reclusione per riciclaggio di denaro nell'ambito di un'inchiesta riguardante un appartamento a Montecarlo. Le indagini sono partite nel 2010, scaturite dalla vendita sospetta di un piccolo appartamento ereditato da Fini dall'aristocratica Anna Maria Colleoni nel 1999. Le indagini hanno rivelato che questa proprietà fu venduta nel 2008 a Giancarlo Tulliani (cognato di Fini), attraverso società offshore legate a Francesco Corallo, imprenditore arricchitosi con una concessione statale nel settore delle slot machine.

L'operazione immobiliare fu realizzata a un prezzo molto inferiore al valore di mercato, presumibilmente per facilitare il riciclaggio di capitali illeciti. Durante il processo, Elisabetta Tulliani ha cercato senza successo di escludere Fini dalle responsabilità, mentre la procura ha sostenuto che Fini fosse a conoscenza delle irregolarità finanziarie connesse alla vendita della casa.

Il Tribunale di Roma ha emesso condanne anche per altri membri della famiglia Tulliani: Elisabetta Tulliani ha ricevuto una condanna di cinque anni, mentre Giancarlo e Sergio Tulliani sono stati condannati a sei e cinque anni rispettivamente. Nonostante la sua condanna, Fini ha dichiarato di confidare nella giustizia e di non aver avuto piena conoscenza delle irregolarità legate alla vendita, annunciando l'intenzione di appellarsi contro la sentenza.
(Adnkronos - AGI - Il Corriere della Sera - ANSA - Il Post - Il Giornale)

Concessioni balneari

Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso presentato dai proprietari degli stabilimenti balneari Bagni San Michele di Rapallo, confermando che le proroghe concesse fino al 31 dicembre 2024 per le concessioni balneari non sono valide. La sentenza sottolinea la necessità di rispettare la data di scadenza originale al 31 dicembre 2023, seguendo la direttiva della Corte di Giustizia Europea per avviare subito le gare d'appalto in un contesto di reale concorrenza. In aggiunta, la sentenza contesta l'affermazione del governo secondo cui le spiagge non sarebbero una risorsa scarsa, un punto di vista precedentemente utilizzato per giustificare la non applicazione della direttiva Bolkenstein.

La questione delle concessioni balneari rimane irrisolta e controversa, complicata dalle pratiche storiche di rinnovo quasi automatico a canoni ridotti, spesso tramandate di generazione in generazione. Contrariamente alle direttive europee che dal 2006 richiedono l'Italia a liberalizzare il settore attraverso gare pubbliche, i vari governi hanno continuato a procrastinare. La recente legge di bilancio del governo in carica aveva ulteriormente esteso il termine delle concessioni fino al 2024, con possibilità di ulteriori rinvii fino al 2025.

Di fronte a questa decisione, il presidente di Federbalneari Italia, esprime forte disappunto, criticando la sentenza per non aver rispettato la legge del governo Draghi e per il mancato riconoscimento delle iniziative legislative e delle negoziazioni con l'Unione Europea volte a riformare il settore balneare, sostenendo che tali azioni giudiziarie creano disordine e sono inappropriate alla vigilia della stagione turistica.
(Il Sole 24 Ore - Il Post - Adnkronos - Il Messaggero - ANSA - Il Corriere della Sera)

Fertilizzanti russi

Secondo i dati di Eurostat, l'importazione di fertilizzanti russi nell'Unione Europea ha registrato un incremento del 34% tra il 2022 e il 2023 rispetto al periodo antecedente l'invasione russa dell'Ucraina iniziata a febbraio 2022. L'urea, un comune tipo di fertilizzante, ha rappresentato un terzo del totale delle importazioni di questi prodotti nell'UE. Nonostante un leggero calo nel 2024, le importazioni di fertilizzanti russi rimangono a livelli molto alti, evidenziando una crescente dipendenza paragonabile alla precedente dipendenza europea dal gas naturale russo.

Negli anni passati, i fertilizzanti hanno svolto un ruolo cruciale nella "rivoluzione verde", contribuendo significativamente all'aumento delle rese agricole. Tuttavia, la produzione di questi fertilizzanti, specialmente quelli azotati come l'ammoniaca e l'urea, è energeticamente dispendiosa poiché richiede l'utilizzo di gas naturale. Con l'inizio della guerra in Ucraina, l'UE ha imposto sanzioni sul gas russo e ha tentato di ridurre la sua dipendenza energetica. Nonostante ciò, l'Europa ha evitato di sanzionare l'importazione di fertilizzanti russi per mitigare l'impatto sui propri agricoltori, portando a un incremento delle importazioni dalla Russia, anche per i costi inferiori dei fertilizzanti russi rispetto a quelli prodotti nell'UE. Questa dipendenza potrebbe presto diventare però una questione politica, come evidenziato da Leo Alders, presidente di Fertilizers Europe.
(Il Post)

Altre notizie in breve

  • Stop al carbone: I ministri del G7 per Clima, Energia e Ambiente hanno concordato di terminare gradualmente la produzione di energia da carbone entro la prima metà del 2030. La dichiarazione finale del summit, conclusosi oggi a Venaria Reale, prevede anche un impegno a triplicare la capacità di energia rinnovabile entro il 2030 (Adnkronos)

  • Missili su Odessa: Lunedì, un attacco missilistico russo ha colpito Odessa, in Ucraina, uccidendo cinque persone e ferendone 32, otto delle quali gravemente. L'attacco ha causato un incendio nell’edificio colpito, noto per il suo stile neogotico, che ospita un'università privata. (ANSA)

  • Fentanyl in Italia: Per la prima volta in Italia sono state rilevate tracce di fentanyl, un oppioide sintetico pericoloso. Il ritrovamento è avvenuto a Perugia in un campione di eroina, dove il fentanyl costituiva il 5% della sostanza. In risposta, è stato attivato il Sistema nazionale di allerta rapida per le droghe per informare forze dell'ordine e amministrazioni competenti. Il fentanyl, usato in medicina dal 1960, è molto più potente della morfina e utilizzato in anestesia e per il dolore cronico grave. (Il Post)

  • Telelavoro: La Commissione europea ha deciso di vendere 23 dei suoi edifici a Bruxelles, diventati superflui a causa del telelavoro, al governo belga tramite il fondo sovrano Sfpim. Il progetto di Cityforward trasformerà 300mila metri quadrati del quartiere europeo in nuovi uffici sostenibili e alloggi. L'obiettivo è ridurre gli edifici della Commissione del 50% e la superficie del 25% entro il 2030. (Europa Today)

  • Targhe straniere: In Italia si sta diffondendo l'uso di targhe straniere, soprattutto polacche, per auto e motorini, principalmente a Napoli. Questa pratica permette di ridurre i costi dell'assicurazione, che a Napoli possono superare i 1’500 euro annui per un motorino. Attraverso procedure poco trasparenti, il veicolo viene immatricolato in Polonia e noleggiato al proprietario originale. (Il Corriere della Sera)

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